Mimmo Mancini, attore di teatro e autore di piccoli cortometraggi, debutta alla regia col suo primo lungometraggio di finzione dal titolo Ameluk, con la bonaria intenzione di voler ricreare un grottesco microcosmo in cui le faziosità della politica regionale, le ipocrisie religiose delle menti poco aperte e gli isterismi dell’opinione pubblica la fanno da padroni.