I Giovani Produttori Cinematografici di Puglia, Basilicata e Calabria aderiscono all’Agis

21 dicembre 2016

L’Associazione Giovani Produttori Cinematografici Italiani (Agpci), sezione di Puglia, Basilicata e Calabria ha aderito in questi giorni all’Unione Interregionale Agis di Puglia e Basilicata. Un accordo importante che permette alle due associazioni di rafforzare la presenza sul territorio ed essere entrambe maggiormente rappresentative. Un’opportunità per lavorare in sinergia e con maggior efficacia, come sottolinea Corrado Azzolini, Responsabile d’Area di Agpci.

Marina Marzotto (Nella Foto), Presidente nazionale Agpci, commenta: «Si completa il percorso di costituzione della “Macro Area” delle tre regioni del sud, iniziato a giugno scorso, e che oggi conta una dozzina di aziende del territorio aderenti, affidate all’attenta cura di Corrado Azzolini di Draka Production e Distribution. Sono per noi Regioni importanti e ad alto potenziale, dove operiamo con grande energia ed entusiasmo, anche per la progettazione e ideazione del Meeting Internazionale del Cinema Indipendente, che si terrà anche il prossimo anno a Matera (a Marzo). Partecipare all’Unione, punto di riferimento per tutti gli associati, coltiva la possibilità di fare rete e costruire intese su tutta la filiera audiovisiva, come è nel Dna della nostra Associazione.»

 

Giulio Dilonardo, presidente Agis e Anec di Puglia e Basilicata sottolinea la novità importante a livello territoriale: «Entra nella nostra compagine associativa il mondo della produzione del cinema e quindi – da questo momento in poi – l’Unione non si occuperà solo di esercizio, ma anche di produzione cinematografica, diventando un punto di riferimento più allargato per la filiera nei confronti sia del mercato, che delle istituzioni pubbliche, quali le Regioni. Lodevole è anche la siglata collaborazione con la Lucana Film Commission e la Calabria Film Commission. Purtroppo Apulia Film Commission non è entrata in questa partnership, per noi motivo di rammarico, in quanto siamo convinti che siano proprio le macro regioni la strada da seguire, per attrarre le produzioni nei nostri territori, al di là di ogni localismo.»

 

 

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